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Economia

La regolazione del mercato dell’affitto vacazionale nelle Canarie: problemi e soluzioni

Il governo delle Canarie sta affrontando la questione del mercato dell’affitto vacazionale cercando di trovare un equilibrio tra la domanda turistica e l’accesso all’alloggio. Le autorità prevedono di creare nuovi meccanismi per controllare la crescita delle case destinate all’affitto vacazionale nel 2024.

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Il presidente del Governo delle Canarie, Fernando Clavijo, ha dichiarato che si prevede di approvare una legge per regolare l’affitto vacazionale al fine di bilanciare questa modalità turistica con l’accesso all’alloggio.

L’obiettivo è quello di garantire che l’affitto vacazionale sia compatibile anche con gli affitti a prezzi ragionevoli. Questa iniziativa è motivata dal problema dell’accesso all’alloggio che persiste nell’arcipelago, e il governo sta lavorando su diverse soluzioni, tra cui la costruzione di alloggi pubblici attraverso Visocan e la modifica del regime economico e fiscale per consentire l’utilizzo del regime fiscale per la costruzione di alloggi in affitto.

Le autorità stanno anche collaborando con i soggetti privati per affrontare la questione. Inoltre, è previsto un investimento di 600 milioni di euro per uno specifica agenda per l’alloggio, con il supporto di 200 milioni di euro provenienti dai fondi dell’Unione Europea.

Le autorità canarie prevedono la messa in campo di nuovi meccanismi per controllare la crescita delle case destinate all’affitto vacazionale nel 2024, in risposta agli effetti negativi registrati in zone ad alta domanda come Fuerteventura o Lanzarote.

C’è un dibattito sul turismo residenziale nelle zone dove le famiglie locali faticano a trovare alloggi a prezzi accessibili. Tuttavia, la normativa è stata criticata e ha ricevuto 5.078 osservazioni. La normativa è stata elaborata considerando il problema di gentrificazione e turistificazione in molti centri abitati, così come la carenza di alloggi per i residenti, e mira a mantenere l’equilibrio degli interessi coinvolti.

La regolamentazione dell’affitto vacazionale è destinata a rimanere, ma ci sarà un periodo di transizione in cui gli alloggi dovranno adeguarsi e investire, ad esempio, per garantire la sostenibilità. Gli operatori del settore chiedono maggiori controlli per eliminare le pratiche irregolari e l’intrusismo. In conclusione, nonostante le diverse opinioni e i fatti contrastanti, le autorità stanno cercando di risolvere una questione complessa che coinvolge il turismo e l’alloggio nelle Canarie.

Cronaca

Incendio forestale a Tenerife: impatto economico e ambientale

Un devastante incendio forestale durante l’estate scorsa ha causato danni economici per 177 milioni di euro, con una superficie di oltre 14.000 ettari interessata. Il turismo è stato colpito pesantemente con la cancellazione di migliaia di camere d’albergo e la perdita di migliaia di turisti.

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Durante l’estate scorsa, un grave incendio forestale ha colpito l’isola di Tenerife, nelle Canarie, causando un impatto devastante sull’ambiente e sull’economia dell’area. Secondo un rapporto pubblicato dal Governo delle Canarie, i danni economici ammontano a circa 177 milioni di euro. Il rogo ha interessato una superficie di oltre 14.000 ettari, con un totale di 12 municipi coinvolti. I danni maggiori si sono registrati nei municipi di La Orotava, Candelaria e Arafo. La superficie forestale interessata è stata di circa 5.100 ettari, con il 36% di essa completamente bruciata.

Il rapporto evidenzia che il 71,7% della superficie danneggiata era a destinazione rurale con protezione paesaggistica, il 25,5% con protezione naturale, l’1,8% con protezione di infrastrutture e attrezzature e l’1% con protezione agricola.

Le conseguenze sull’industria del turismo sono state rilevanti, con la cancellazione di circa 4.900 camere d’albergo e una perdita di circa 11.500 turisti. Si stima che la perdita economica conseguente al calo di arrivi turistici si attesti intorno ai 12,3 milioni di euro. Inoltre, si registra che circa il 2,2% dei turisti abitualmente attesi non ha visitato l’isola a causa dell’incendio.

Il settore agricolo è stato colpito a sua volta con danni per circa 14,1 milioni di euro, mentre i costi della restaurazione ambientale sono stimati intorno ai 39,7 milioni di euro. La riparazione delle infrastrutture pubbliche richiederà invece un investimento di 26,5 milioni di euro. Completano il quadro dei danni i costi stimati per le operazioni di estinzione, le perdite nell’industria ittica e l’impatto sull’ecosistema, con conseguenze impreviste e di difficile riparazione.

Il presidente delle Canarie, Fernando Clavijo, ha annunciato il piano di presentare il rapporto al Governo centrale per richiedere l’inclusione dell’isola nella dichiarazione di zona catastrofica. Ciò consentirebbe di accedere a finanziamenti statali che si aggiungerebbero a quelli già stanziati dal governo canario e dal Cabildo, per accelerare la rigenerazione delle zone colpite. Clavijo ha inoltre sottolineato l’importanza di un’azione coordinata per prevenire e affrontare incendi di tale portata, suggerendo la necessità di estendere la campagna antincendio all’intero anno, data l’aumento delle temperature causato dal cambiamento climatico.

Le autorità stanno adottando diverse misure per affrontare la situazione, tra cui l’assegnazione di fondi per programmi di impiego a sostegno delle comunità colpite e la promozione di iniziative per favorire la ripresa economica dei territori danneggiati dall’incendio. Inoltre, il dipartimento di Transizione Ecologica ed Energia sta lavorando a un nuovo piano forestale per le Canarie, al fine di elaborare strategie mirate alla conservazione e tutela dell’ambiente.

In definitiva, l’incendio ha avuto conseguenze disastrose sull’ambiente, sull’economia e sul tessuto sociale dell’isola di Tenerife. Gli sforzi per la riparazione dei danni e per la prevenzione di eventi simili in futuro richiederanno tempo, risorse e un impegno costante da parte delle istituzioni e della comunità locale.

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Economia

La protesta di Tenerife: il turismo di massa minaccia l’isola e scoppia la polemica sulla “eco-tassa”

La popolazione di Tenerife è in rivolta contro il turismo di massa, chiedendo il controllo del numero di visitatori e l’introduzione di una “eco-tassa”. La situazione è spinosa e divide le opinioni.

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La popolazione di Tenerife è in subbuglio a causa del turismo di massa che minaccia l’ambiente e il loro stile di vita. Questa soleggiata isola delle Canarie, amata dai turisti di tutta Europa, è al centro di una vivace polemica.

C’è chi chiede a gran voce l’introduzione di una “eco-tassa” per compensare i danni ambientali causati dall’afflusso inarrestabile di visitatori, mentre altri si oppongono, temendo possibili ripercussioni economiche.

La questione è stata portata all’attenzione della COP28 di Dubai, dove il Ministero del Turismo e dell’Occupazione delle Isole Canarie ha delineato un piano per ridurre le emissioni di carbonio, ma la polemica è destinata a durare a lungo.

La situazione è spinosa e divide le opinioni. Secondo la popolazione locale, gli impatti negativi del turismo sull’ambiente e sullo stile di vita degli abitanti sono insostenibili. Si parla di inquinamento, sovraffollamento e distruzione degli habitat naturali come principali problemi causati dal turismo di massa.

C’è chi teme la perdita degli spazi naturali e la deturpazione dell’ambiente a causa della crescita dell’urbanizzazione. La proposta di introdurre una “eco-tassa” per compensare i danni ambientali è stata avanzata, ma non mancano le voci contrarie che temono ripercussioni sul settore turistico dell’isola.

Nel frattempo, c’è anche chi chiede un controllo del numero di visitatori, invocando una pausa temporanea per permettere all’isola di ritrovare il suo equilibrio. La polemica è destinata a durare a lungo.

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Economia

Mercato immobiliare a Tenerife: aumento dei prezzi e peso degli stranieri nelle transazioni

A Tenerife i prezzi delle case registrano un aumento significativo, mentre gli stranieri acquistano oltre un terzo delle case vendute sull’isola.

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Il mercato immobiliare a Tenerife ha registrato un aumento significativo dei prezzi delle case nel corso del 2023. Secondo l’indice trimestrale dei prezzi di Idealista, il prezzo medio delle case sull’isola è salito del 20%, raggiungendo una media di 2.432 euro al metro quadrato. A Santa Cruz de Tenerife, il prezzo medio si è attestato a 2.555 euro/m2, con un aumento più marcato del 20,2% rispetto all’anno precedente.

A livello nazionale, in Spagna, il prezzo medio delle case usate è salito dell’8,1% nell’ultimo anno, arrivando a 2.042 euro al metro quadrato. Le capitali di provincia spagnole non hanno visto diminuzioni dei prezzi delle case nell’arco degli ultimi 12 mesi, con Soria in testa all’aumento del 23,1%, seguita da Santa Cruz de Tenerife al 20,9%.

Nel contesto del peso degli stranieri nelle transazioni, gli acquisti dall’estero rappresentano il 36,85% delle case vendute a Tenerife. Se guardiamo i dati per provincia, il peso degli acquisti di case da parte degli stranieri è quasi la metà a Las Palmas rispetto a Santa Cruz de Tenerife, con le acquisizioni da parte di stranieri che rappresentano il 20,85% nella provincia orientale e il 36,58% nella provincia di Santa Cruz de Tenerife. Tedeschi e italiani sono le principali nazionalità acquirenti di case sull’isola, seguiti dagli inglesi.

Nel terzo trimestre del 2023, gli inglesi sono stati gli investitori che hanno accumulato il maggior numero di transazioni da parte di stranieri in Spagna, seguiti dai tedeschi, dai francesi, dai belgi e dai marocchini. Guardando indietro allo stesso periodo del 2013, si possono notare alcune differenze significative, specialmente per quanto riguarda l’investitore russo, il cui ruolo è stato ridotto con l’inizio della guerra tra Russia e Ucraina. Questi dati evidenziano il trend positivo del mercato immobiliare a Tenerife e il forte interesse degli stranieri nell’acquistare proprietà sull’isola, contribuendo significativamente all’economia locale.

Alcuni esperti, però, esprimono preoccupazione riguardo alla sostenibilità degli aumenti dei prezzi nel lungo termine, sottolineando la necessità di interventi per evitare una bolla immobiliare. Inoltre, c’è disaccordo sulla proporzione esatta delle transazioni guidate dagli stranieri, con alcuni osservatori che suggeriscono una percentuale superiore, mentre altri ritengono che il peso degli stranieri potrebbe essere più limitato.

È importante tenere presente queste divergenze nel valutare l’andamento del mercato immobiliare a Tenerife e il contributo degli stranieri nelle transazioni. In ogni caso, la dinamicità del mercato immobiliare sull’isola e il suo impatto economico continuano a essere elementi di grande rilevanza per la comunità locale e per gli acquirenti internazionali.
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